Ritrovare Francesco Fierro dopo quasi un anno mi ha fatto un gran piacere. M’è sempre piaciuto il suo modo di rapportarsi con il pubblico. Grandi sorrisi, occhi scintillanti, molta umiltà e tanta voglia di fare. Grazie a un press lunch organizzato dalla giornalista enogastronomica Laura Gambacorta ho avuto modo di conoscere qualche giorno fa la sua cucina intima e territoriale. Francesco viene da una famiglia di ristoratori, quella dei Fierro e ha infatti alle spalle una storia importante. E ironia della sorte la sua famiglia si è legata anche con altri ristoratori eccellenti, quelli de Il Moera.
Il papà Vittorio ha aperto nel 2004 l’Hostaria De Rota nellacittà irpina di Mercato San Severino, località che però trovandosi a metà strada tra Avellino e Salerno risente in modo benefico degli influssi della montagna e della costa.
Oggi il timone è passato al figlio che amando le sfide ha voluto rilanciare l’immagine del locale dando ad esso anche una nuova veste: legno e metallo la fanno da padrone e le grandi vetrate donano una splendida luce all’ambiente, splendida la parete dedicata ai vini, con alcune etichette e annate da far girare la testa. Il ristorante si chiama oggi infatti I Rota – Vino & Cucina, e con Patrizia De Maio, sua moglie, in sala gestiscono questo locale con grande dedizione e passione.
Da cosa deriva questo nome? Fa riferimento a Oppidum Rota, così veniva chiamato Mercato San Severino, e il Rotaticum era il pedaggio da pagare per ogni ruota del carro che attraversava la città.
Come detto qualche riga più su, durante la degustazione abbiamo poi provato gli eccellenti come sempre prodotti del Moera i quali son stati abbinati ai favolosi salumi Ciarcia, alle nocciole Noccioro, e ai vini Terre D’Aione. Fierro di certo ama la sua terra, ed è quindi più legato alla cucina irpina, ricca di ortaggi, verdure, legumi e carne. Il primo tra quelli proposti che m’ha conquistata è di certo lo Scammaro: Paccheri, crema di scarola, alici di Cetara, nocciole e polvere di olive nere, spettacolari! Seguono gli gnocchi di nonna Giò: gnocchi di zucca con fonduta di caciocavallo, amaretti e arancia, un piatto autunnale di certo e molto equilibrato.
Come secondo abbiamo degustato la punta di petto di manzo cotta a bassa temperatura è accompagnata da mallone contadino e tartufo, di una morbidezza incredibile.
Si chiude in dolcezza con un golosissimo Babà con marroni e crema mascarpone, il rum si sente parecchio e la cosa mi piace assai.
In abbinamento abbiamo bevuto Amaro Sanseverino dell’Antica Distilleria Russo.
La sorpresa della chef è stata vedere in cucina lo chef Paolo Barrale, che da amico fraterno ha aiutato Francesco ai fornelli e travolto noi con la sua irrefrenabile ironia.
A menù anche le pizze.
I Rota – Vino & Cucina
Via Solofrana, 42 – Mercato San Severino, Salerno
tel. 089/9846124
www.facebook.com/irotavinoecucina
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena. Chiuso il lunedì sera.
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