In un mondo sempre più frenetico, accelerato, dove c’è una continua ricerca di colpi di scena ed effetti wow, soprattutto in cucina, io spesso nutro il profondo desiderio di ritmi lenti e pacati, di sapori famigliari e concreti, insomma di un ritorno alle origini, di semplice ma non banale normalità.
Ecco questa è stata un po’ la sensazione che ho vissuto qualche sera fa all’osteria Signora Bettola. Qui, grazie ad un sapiente arredamento il tempo sembra non essere mai passato, una volta varcata la soglia potrebbe essere anche Natale vista l’imponente mole del presepe napoletano.
I panni stesi, le caccavelle, ci riportano a una Napoli antica e ricca di folclore. Questo locale nato da poco ha voglia di essere molto più di un semplice ristorante. Nel cuore di Chiaia, Gianluca che decisamente non è un novellino di questo settore, ha voglia di fare ben altro. Ha in mente infatti “COOK-T”: A LEZIONE DI RAGÙ E GENOVESE NELLA CUCINA DELLA SIGNORA BETTOLA.
Questo progetto sarà rivolto a turisti e napoletani che hanno voglia di imparare a cucinare i grandi classici. Il ristorante “Signora Bettola” presenta anche il nuovo menù, con i veri piatti della tradizione partenopea, i cavalli di battaglia del nuovo ristorante di Gianluca Amoroso e Carmine Di Lorenzo sono il ragù e la genovese cotti rigorosamente per dieci ore, la pasta e patate, la parmigiana di melanzane (da svenimento davvero), le “pizzelle” fritte con i pomodori del piennolo ma ovviamente con l’arrivo dell’estate, per chi ha voglia s’intenda, si daranno via libera alle caponate, insalate di polpo, salmone, baccalà e la nuova trippa con il tarallo.
E se la carne non è nelle vostre corde, nessuna paura, ci sono anche gli spaghetti alla Nerano fatti in maniera eccellente. E se avete ancora un po’ di spazio, non perdete i dolci: il tiramisù servito nella moka (una tazzina non m’è bastata tanto era buono), la zuppetta e il babà.
Gianluca, Carmine e la Signora Bettola (che c’ha detto esiste davvero) vi aspettano in Vico Satriano n. 3,
Assolutamente consigliato e dite che vi mando io!
Grazie a Federica Riccio per l’invito.
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