Chi pensa che le grotte siano luoghi angusti, bui e talvolta spaventosi si sbaglia di grosso o meglio non ha mai assaggiato le Grotte di Franco Gallifuoco!
In occasione del lancio di dodici e dico dodici nuovi gusti, il pizzaiolo campano apre la sua pizzeria a giornalisti e addetti del settore che intervenuti per l’occasioni le hanno potute degustare in anteprima. La pizzeria è molto frequentata da turisti e persone del posto essendo a ridosso della Stazione Centrale, Corso Arnaldo Lucci 195/197 ma in questi ultimi anni sta diventando una meta molto ambita da chi ama gli impasti soffici e ben idratati, insomma uno dei punti di riferimento per chi vuole mangiare una buona pizza nella città partenopea.
Non c’è che dire, qui l’esperienza e la bravura ci sono tutte, Franco, che ricordiamo per chi non lo sapesse è figlio del mitico patron de “Al Fungo velenoso”, punta in alto con ingredienti particolari ma resta con i piedi a terra fedele alle tradizioni utilizzando ingredienti di eccellente qualità. C’è da dire che il locale non prevede solo pizze, i piatti sono curati dallo chef Gennaro Zannotti, e pizzeria e cucina e supervisionata dalla splendida mamma Maria.
Come ci dice lo stesso Franco non è per niente facile fare un buon ripieno. Il pizzaiolo non lo vede di buon occhio, essendo molto difficile da cuocere, serve che il forno sia ad una forte temperatura, e che peccato poi sei i “pizzi” esterni sono vuoti. Invece lui li ama, e li ama talmente tanto da farne un vanto e ideandone tanti diversi ma tutti molto saporiti, denominati appunto come Grotte di Franco.
Ecco le grotte che abbiamo degustato durante la serata:
Grotta con patate viola, provola, prosciutto e pepe (in assoluto la mia preferita),
Grotta alla crema di pistacchio quello con stracciata di bufala, crema e granella di pistacchio e un po’ di carne macinata.
Grotta con polpettine al ragù provola di Agerola e salsa al basilico.
Grotta al fondente, con ricotta e cioccolato all’arancia.
Decisamente saporita e presente in quasi tutte le Grotte salate la creazione di una crosta di formaggio che dà un tono di piacevole croccantezza al ripieno.
Di certo con me non finisce qui, le dovrò assaggiare tutte e dodici di sicuro, non vedo l’ora di provare anche quella fritta!
Grazie a Laura Gambacorta per l’invito.
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